lunedì 29 dicembre 2014

Cambio dell'anno 2014-il racconto

Le settimane prima sono andate con pochi k, ma che comunque mi hanno consentito di mantenere un sufficiente stato di forma.
Questa settimana è andata proprio sotto con i k, ultimo allenamento martedì 23, poi solo ellittica, viste le festività e sinceramente, una discreta pigrizia che mi prende in modo particolare quando arriva il freddo.
Il freddo per me è un problema, lo soffro, anche se lo scoglio più grande è affrontarlo.
Uscire dalle coperte per andare a correre sotto zero.....una volta riuscivo ad affrontarlo, ora un pò meno, e la voglia di stare a nanna domina spesso, sopratutto in questo periodo.
Ma l'ellittica supplisce alla necessità comunque presente di fare fatica.
Dunque dalla vigilia a sabato 27, ho alternato ore di tavola a magnare, con ore sull'ellittica, e così ho trovato il giusto compromesso.
Arrivata domenica con la neve del sabato, il paesaggio si è trasformato in modo incantevole.
                                 
Trasformazione che solo la neve sa fare, è vero, per noi adulti crea molti problemi, poi quando si scioglie diventa un'inferno di pozzanghere, e poi con il ghiaccio non ne parliamo.
Ma la sua capacità di fermare nel senso più totale del termine, dai movimenti dei veicoli ai rumori, e di trasformare il paesaggio con il suo velo bianco uniforme, la rende unica.
Diciamo la verità, ci incanta da piccoli e lo continua a fare per tutta la vita.
Alla partenza del cambio dell'anno il clima come sempre è festoso ed è bello scambiare quattro chiacchere con tutti, a partire dal magico Golin, capace come sempre di dare quel tocco in più.

Intanto nel sottofondo la macchina della Cerniera lavora per far funzionare l'ingranaggio delle iscrizione, consegna pettorali, caffè thè e biscotti, un lavoro che svolgono in ogni manifestazione senza battere ciglio. Come sempre un grazie non scontato.


Il tracciato innevato e sopratutto nella prima parte in discesa ghiacciato e su asfalto, mooolto pericoloso, visto la normale foga che noi abbiamo all'inizio.
                               

                                 
Bruno si inventa una falsa partenza, portando la "mandria" fino alla fine della discesa
                                

                                
qualcuno non resiste e parte comunque, ma viene prontamente fermato dalle urla di Bruno, FERMA FERMA FALSA PARTENSA, FALSA PARTENSA2, morir dal ridere e tutti si fermano, lui dalla strada sopra, fa in conto alla rovescia e li fa partire.
La scena resterà impressa nella mia mente, troppo bello vedere come i cavalli hanno ascoltato!!!
Dopo 50 min cominciano ad arrivare i primi e al quarto posto arriva anche il compagno Bortolan, io mi sono scaldato a dovere e con i ramponcini mi sento abbastanza sicuro.
L'asfalto in discesa lo affronto senza problemi e dunque mi dirigo verso la valle "glaciale".

I primi tratti in salita li affronto bene, la temperatura, ben sotto lo zero, per fortuna non mi dà molto fastidio, mi sono vestito a tre strati, coprendo la parte centrale del corpo con una canotta aggiuntiva.
Al 4k in salita sento il fiato sul collo, è Brazzale....soprannominato scherzosamente kilian, il quale stà al mio passo per un pò, poi al primo spiano mi passa via.
Ha una marcia in più in piano, non ne parliamo in discesa, in questo periodo inoltre, lui continua a macinare k e gare, mentre io sono al lumino, dunque non c'è storia.
Il tracciato è molto bello e pittoresco, ma molto pericoloso. Nel punto più alto, la neve è sui 30cm e bella capestata, si corre da dio!
Dopo un pò comincia la prima discesa con tratti fradici tra sassi e fanghiglia parzialmente ricoperta da neve.
Un misto che può diventare fatale se non si presta cautela e attenzione.
Attenzione perchè non si percepisce cosa c'è sotto il sottile strato di neve, se l'appoggio è sicuro o no, lo si può solo intuire dall'esperienza e dal fiuto, ma nell'incertezza è meglio cautela!
Cautela significa per me andare piano e non badare all'andatura, ma a dove metto i piedi.
Nelle curve secche, per non scivolare, arrivo anche 5-6mt oltre per rallentare e cambiare direzione, e va bene così.
Sentire i propri limiti a volte è la cosa migliore, forse  limitante, ma non importa quando va di mezzo la fiducia in sè stessi.
Ad un tratto il piede sinistro se ne va via e mi trovo completamente divaricato e.....disteso.
Dopo un pò mi accorgo che il ramponcino di sinistra e sparito e dunque ora devo gestire anche questa.
Oltre a Brazzale mi passa via dopo un pò un'altro forte discesista, non mi capacito come possano andare così veloce su un tracciato così, eppure loro sono senza ramponcini, semplicemente bravi visto quello che reputo un'innata abilità nel fluire invece che frenare in discesa.
Ora sono quinto, e manterrò la posizione fino alla fine.
Nella parte del centrale del percorso si apre la vista verso la pianura, veramente mozzafiato.
Si riprende a salire per l'ultimo tratto, lo affronto bene e con buona elasticità, la discesa finale si presenta insidiosa, in quanto definirla fangosa era poco, se non attaccandosi agli alberi, non si riusciva a stare in piedi!!!!!
Oggi l'importante è non essersi fatti male, il quinto posto  assoluto in 1:54, 57 min circa a testa, è stato soddisfacente e relativo.



Queste manifestazioni acquistano il loro valore nella convivialità e nel condividere assieme dei momenti di festa, uniti dalla passione per lo sport e per l'attività all'aria aperta.
Bello anche il terzo tempo, a suon di vin brulè, polenta salame formaggio, panettone e caffè.
Si poteva chiedere di più?
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Intanto oggi la magia della corsa nel bosco innevato si è ripetuta, ed è stata pura favola.





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