martedì 18 maggio 2010

Tagliafuoco 2010

Percorso rinnovato e molto gradito dal sottoscritto.
L'inizio era identico ma poi la variante nel bosco ha veramente dato un tono nuovo alla gara.
Tipo superpippo, nel tratto boschivo anche se molto meno ripida.
Comunque molto tecnico e con continui cambi di gestione della corsa, cosa che a me piace molto.
Nel tratto finale il ritorno alla strada sterrata normale ha dato anche la possibilità di godere del panorama sulla valle.
Le condizioni meteo sono state più che ottime, fresco e sole, proprio al punto giusto, raramente capita una combinazione tale, ma il bruno sembra abbonato a questa fortuna......e lo merita, visto le gare che ci fa fare.
Organizzazione, ristori e assistenza ottima come al solito.
Io ho gestito bene la gara, e sono riuscito a dare al massimo senza problemi, sono andato per gradi, sapendo che la gara era sicuramente sopra l'ora per me.


Nel bosco mi sono divertito un sacco e sono riuscito a dare il massimo, in questi tratti mi esprimo al meglio, mentre nel tratto finale ho sofferto un pò essendo in falso piano.
Conoscerete un pò alla volta il mio profilo e ......in piano sono una frana e mi sembra di non andare avanti, la mia salita è proprio nel piano, strano ma è così.
Comunque ho tenuto duro e ho chiuso con un 1h17min40sec, 49 esimo.
Il mio migliore tempo è stato nel 2007 con un 1h14, e considerando che i migliori hanno impiegato 3-4-min in più rispetto alla prestazione di benincà di 57min, sono in linea.
Certo che avrei giurato di impigare meno, perchè il tratto nel bosco sembrava una scorciatoia, invece così non deve essere.
Più che soddisfatto counque, ora punto alla santorso summano in cui spero di migliorare la mia preparazione sulla salita.

giovedì 13 maggio 2010

Dura arrivare alla cima

Tante cose danno soddisfazione e ti fanno star bene, ma una in particolare quella che ridona equilibrio con le tensioni interne, è la corsa!
Punto e basta, non so perchè e come......certo spiegazioni mediche ci sono, comunque l'effetto nel mio caso è assicurato.
Se a questo associamo il fatto di raggiungere una vetta di montagna, accade qualcosa di magico, di estasico (non so se esiste sta parola ma rende), indescrivibile, ma una cosa è certa, tutto è relativo, tutti i problemi non si sentono più, è tutto lontano come i paesi e i luoghi da cui sei partito a correre.
Io non mi sento un dio nel fare ste cose, mi sento fortunato nel poterle fare, e vorrei che tutti avessero l'opportunità di farle.
Non importa se lo si fa di corsa, l'importante e mettersi in viaggio e durante il viaggio riscoprire i sensi assopiti dalla quotidiniatità, dalla routine.
La corsa per me è strumento n1, sento pulsare ogni cosa del mio essere, arrivo sempre al limite, e dopo......sento la liberazione, il lavaggio interiore, lo scarico completo del mio essere, e la carica per ripartire.
Si, si potrebbe pensare che è dura arrivare alla cima, ma per me la fatica non è fatica.....giuro se lo fosse, non metterei un piede fuori dalla porta.........