martedì 11 ottobre 2016

Superpippo Sorapache 2016

Quella di domenica è stato il mio ventesimo appuntamento con la Superpippo, a parte l'anno scorso che ho saltato per impegni familiari.
Per vari motivi, legati agli impegni lavorativi e a problemi fisici, devo dire in tutta sincerità che quest'anno l'ho sentita meno, e il mio cuore non ha battuto per lei come gli altri anni.
La preparazione non è stata all'altezza, e a meno che non tu sia un talento, per far risultato alla spippo, o comunque ad una gara così impegnativa, la preparazione deve esserci, punto e basta!
Agosto mese di lavoro, settembre ritorno a un pò di gare con piacevoli risultati, ma ripetute in salita cattive come sono solito fare, gran poco.
Per me tutti gli anni, questo è un rituale, un'appuntamento estremamente piacevole, che non smetterò mai di fare.
Ma se c'è assorbimento di energia su più fronti, essendo umani, è chiaro che qualcosa vien meno.
E come è normale che in natura tutto alla fine trovi un equilibrio, così è avvenuto anche per me, è naturale che lo sia ed è bello accettarlo come tale.
La superpippo ha un sapore tutto particolare, e quando la provi una volta, poi non ne puoi più fare a meno, è una pietanza molto particolare del mondo della corsa, i gusti, i sapori, i profumi rimangono impressi per sempre, e quando il periodo arriva, questi ritornano, con la voglia di risentirli, preparati o no che sia.
Infine siamo dei normali runners, penso che prima di tutto dobbiamo pensare a soddisfare questo lato emozionale, pur restando spesse volte intrappolati nei numeri, nelle classifiche.
Si prevede freddo a 2000mt, neve ma poca. Avendola provata un pò di volte sta spippo,  e conoscendo il mio problema con il freddo, non ho dubbi nel vestirmi, lo potete ben notare nella foto.

Primo anno con organizzazione Remo Laverda, Matteo Tizian, Summano Cobras, Puro Sport Team.
La Cerniera e il mitico Golin hanno passato in consegna l'ennesima gara. 
Quante ne hanno create nel vicentino, e quanto lodevole è stato il loro lavoro in questi anni.
Non smetterò mai ringraziarli.
Quest'anno la spippo sarà senza paletti, e come mai????
Bè ogni tanto la mente divaga in mille pensieri, Nonostante sia degno sostenitore del vantaggio che offrono i paletti, ho bisogno di provarla senza, non chiedetemi il perchè, il fatto è oggi la mia testa chiamava così, amen.
Dunque si parte sempre carichi a mille, ad un ritmo medio blando direi,  sapendo il carico che ci aspetta, non è proprio male.
Tengo bene a vista il gruppo dei top, un pò alla volta ci defiliamo, e io mi conformo al mio ritmo ideale. 
Sto tenendo il medesimo passo del pb di qualche anno fa, anzi un peletto più veloce, e senza faticare particolarmente.
4:08 il primo k con guadagno di 30mt, direi che stiamo andando proprio bene, altro che ritmo blando!!! Il pube si fa un pò sentire, ma cerco di non farci caso.
Ora la temperatura è perfetta, esce pure il sole, e direi è leggermente caldino, ma so cosa arriverà fra un'oretta. 
Arrivo all'inizio della val sorapache con un decina di sec in ritardo rispetto al miglior tempo,.....dettagli.
Iniziamo la salita, che non smetterà di accompagnarci per ben 1400mt di dislivello.
La salita fa selezione, io sento di tenere un ritmo ottimale e non perdo posizione inizialmente, però un pò alla volta mi rendo conto di avere un passo molto più lento degli altri anni.
La salita si conferma essere quella in cui ho perso maggiormente quest'anno, il perchè non me lo so ancora spiegare.
Corro, se si può dire, ben piegato e con le mani che zampano bene sulle ginocchia.
L'azione mi sembra efficace, ma i numeri non sostengono la sensazione.
Eccomi al minuto 3:30 circa.

Alcuni sorpassi  mi fanno proprio  pensare che oggi non è giornata da crono, effettivamente la VAM supera di rado i 1000 spesso sono sotto.
Ho come riferimento i 51min di qualche anno fa, da inizio sorapache agli scarubbi, 1000mt D+, che equivalgono a 1176 di VAM.
Arriviamo alla malga pasubio, e come sempre qua la temperatura cala da paura, la pioggierellina diventa neve.
Sono bello caldo, ma tira aria gelida e comincio a sentire irrigidimento.
La testa chiama la fascetta, che saggiamente mi sono portato al poso, dopo un pò non esito a mettermela e ......che ben che sto!
                         
                                  
Certo che senza specchiarmi sono stato proprio bravo a mettere così bene il felino della dynafit, sicuro non ci ho provato, è venuta proprio per caso.
Qui sto arrivando proprio alla strada degli scarubbi, mantengo posizione, anche se alle calcagna ho un paio di runners, tra cui il compagno Maurizio Novello e non lo so, ma fra un pò me ne accorgerò.
Sugli scarubbi corro al medesimo ritmo degli altri anni, freddo boia, come negli ultimi anni, ma sono ben vestito per fortuna e a parte il viso, non provo fastidio più di tanto.
Si gode un bel panorama, quasi invernale, neve a chiazze un pò dappertutto.
Gli escursionisti che incontro sono vestiti bardati fino all'ultimo cm, segno che effettivamente un di freddo è!
Arrivo alla deviazione che porta ai forni alti, e qua le gambe cominciano a soffrire alla grande.
Soffro il cambio di ritmo, dal freddo che ho, mi sembra che le gambe siano parte separata del corpo, le tocco ma sento poco niente a livello di sensazione, non sudo nemmeno più, mi fanno male le labbra addirittura.
Pensando a Poletto, proprio non riesco a pensare a come abbia fatto ad indossare la cannotta, i top sono top anche per questo!
Nebbia, vento, neve, mi accompagneranno fino alla cima forni alti.
E intanto il compagno Novello mi raggiunge e mi passa.
L'ultimo tratto è un pò esposto e rallento parecchio, perchè un'errore sarebbe fatale.
Sulle roccette finali, la solita arrampicatina, questa volta le rocce sono gelide e in parte ricoperte di neve. 
Le mie povere mani diventano viola, ultimo strappo in cresta, e concludo nel secondo tempo più alto di sempre.
Abbastanza deluso, visto che nella salita mi ero sentito bene, e il pube non mi aveva dato fastidio più di tanto.
Ma ha freddo ora penso, che in questi ultimi mesi non ho più fatto allenamenti intensi, nè in piano nè in salita, causa il pube infiammato.
Questo alla fine si paga con un calo di prestazione, è inevitabile, ed è la dura legge della corsa.
L'accetto però, perchè questa è una realtà che fa parte di noi e del quotidiano.
Non possiamo sempre richiedere il massimo, nè dal fisico, nè da tutto il resto.
Per fortuna ultimamente mi sento sempre meglio, e se non di rado sento il pube, mantre solo qualche settimana fa, dopo ogni seduta dovevo fare i conti con un bel fastidio che per fortuna non era ancora dolore.
Dopo la sessione intervallata di sabato scorso di 14k, terminata abbastanza gravosamente, ho deciso definitivamente di non partecipare alla mezza dei sei comuni.
Primo per il percorso, troppo fastidioso negli ultimi k, reputo la cosa con poco senso.
Una mezza maratona in piano con un tale dislivello finale non porta tanti concorrenti partecipare.
L'anno scorso ho sentito molto lamentarsi, io per primo mi sono ripromesso di non farla se non avessero cambiato il tracciato.
Quello degli anni precedenti era comunque duro ma accettabile, e ancora da tempo.
Se cerco dislivello, lo preferisco nel trail, tra montagne e nei boschi, ma così, vista anche la condizione del pube, preferisco star tranquillo e fare il trail di san martino la settimana dopo.







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