Eh si in questo ultimo anno ne ho cambiate di scarpe, pur non correndo molti k e non facendo molte gare.
Negli anni ho cambiato le scarpe sempre quando erano consumate, o meglio dire distrutte, inutilizzabili.
Nei primi anni usavo una scarpa unica per tutto, perchè per me la scarpa era solo un mezzo come un altro, quello che contava era l'atleta e la sua stoffa.
Sono ancora convinto di questo, non si diventa un fuoriclasse grazie alle scarpe.
Ripetute e altro? una mania per i fuori di testa, sono passati vent'anni e ......direi che sono un pò cambiato!
Ricordate la prima foto del blog?, era della superpippo 2010 penso, in cui avevo il completino nero, indossa le mizuno wave maverick, scarpa da asfalto puro e con quasi 1500k!!!! le ho buttate quando si sono crepate, pensate quanto le ho utilizzate?????
Negli anni, "maturando", ovvero man mano che la corsa diventava sempre più un elemento centrale del mio sentire, ho cercato gli strumenti adeguati per renderla sempre più piacevole, ovvero "calzante".
Quindi sono passato ad avere le scarpe da trail, da asfalto, divise tra quelle da gara ovvero poco protettive, e quelle protettive.
Sono stato sempre un maniaco della protezione e l'ho messa davanti a tutto.
Per il trail ho ben quattro tipi di scarpe, come potete vedere nella pagina scarpe.
Quelle morbidose per le salite e discese medie ma ben corribili, quelle aggressive per salita e discese nervose, le medesime in versione goretex per i freddi invernali e il fango, quelle da solo salita ripida ovvero i vertical.
Per l'asfalto o la corsa in piano ne ho due tipi, per corse veloci e da gara, e per corse "turistiche".
Ogni scarpa ha una sua caratteristica peculiare che la rende ideale per quel tipo di corsa che si andrà a fare.
Una unica scarpa potrebbe fare lo stesso?
Direi proprio di no.
Se parliamo di flessibilità, stabilità, sensibilità, ammortizzazione, grip, altezza dal terreno, sono tutti elementi peculiari di ogni scarpa, che in base al terreno da percorrere, esaltano e ottimizzano il gesto della corsa.
Se penso alle Saucony kinvara tr trail, sono insuperabili nei vertical, come avere un calzetto, sensibilità massima in salita e corpo unico con il piede.
Non chiedete però a queste scarpe di scendere in discesa poco ripida e lenta, causeranno seri problemi!
Le Dynafit, in salita verticale fanno il loro sporco lavoro, ma non come le Saucony, un altro pianeta, se però dovete fare discesa cattiva, impervia, rocciosa e veloce, non potete chiedere di meglio.
Le Raven boost sono peccaminose in salita e discesa verticale, ma se c'è un percorso poco instabile con molti sali scendi di media pendenza, loro vi faranno volare!
Altro fattore, ogni scarpa fa utilizzare fasce muscolari e sollecita le articolazioni in modo differente, questo diviene un elemento importantissimo per evitare infortuni.
Se ogni giorno si cicla tra tipo di allenamento, terreno, e dunque scarpe, la probabilità di stare lontano da infortuni è maggiore.
Parlo di probabilità e di maggiore probabilità perchè, come potete vedere nel mio caso, è comunque nato un problema al pube.
Ma ritengo che se non avessi adottato questa tecnica, sarebbe comparso prima.
Poi ognuno di noi è diverso e unico, come proviene da una storia unica.
Uno potrebbe correre sempre con un tipo di scarpa e non farsi mai male, ma la probabilità che ciò accada non è elevata!
Questo post è dunque un consiglio a tutti nel dedicare scarpe a determinati allenamenti e gare, se può sembrare costoso, bè si non si può dire che non lo sia, ma in realtà se si usa le scarpe ciclando, queste durano moltissimo e alla fine il costo è identico nell'acquistare una singola scarpa e attendere che si finisca, con però tutte le conseguenze del caso.
La boston boost le ho da novembre 2014 e sono ancora in ottime condizioni.
Se però mi si recrimina il fatto che il materiale dell'intersuola diventa vecchio e non risponde a dovere, su questo non posso negare che ci sia una parte di verità.
Ognuno è più o meno sensibile a questo fattore, io molto poco, forse perchè non sono di un certo livello, anzi sicuramente.
Guardo di più all'economia in termini di durata e prevenzione infortuni, cercando però il massimo rendimento da ogni scarpa.
Qualche mese fa ho preso scontate a 60 euro un altro paio di adizero boston boost, offerta irrinunciabile, tg 45 1/3, un pò più comoda dell'attuale che è un 44, le ho provate a confronto con le vecchie, una su un piede e una sull'altra, non ho trovato grandi differenze, devo essere sincero mi sembravano identiche.
Ad ognuno le sue riflessioni in merito e spero vi sia stato utile, almeno far notare questo aspetto.
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domenica 8 gennaio 2017
sabato 5 gennaio 2013
Ripetute intermittenti e Santorso Summano
Giovedì ripetute corte, per la precisione, 30sec veloci cioè circa 150mt, seguiti da 30sec. di recupero, il tutto per 31 volte.
ripetute_31x30"_rec_30"_6:37_140bpm by dugatoandrea at Garmin Connect - Details
media non velocissima, ma tenuta per 31 volte, alla fine risulta sfiancante, almeno per me.
I 30sec. di recupero sembrano lunghissimi all'inizio, verso la metà sono già scaduti!!!!! protesto con il garmin, ma lui non mi ascolta, 30sec passano inesorabili e straveloci comunque.
Curioso notare, nel grafico dei battiti, il momento dopo il quale la linearità dell'incremento dei battiti flette, a 8 minuti. Dunque come insegna la teoria, a 8 minuti con questa media e recupero, ho perso il meccanismo aerobico per passare a quello anaerobico, un pò prestino direi!
Ma questo è l'inizio di una serie di allenamenti che dovrebbero portarmi all'obbiettivo voluto.
Aumento della velocità di base!
Ieri riposo ed oggi mi sono tolto la voglia che girava per la testa da un bel pò!
L'anno scorso ero ammalato in questo periodo.
Quest'anno no, e anche se non allenato per un dislivello del genere, sono andato sul mitico Summano.
Avevo troppo voglia di andare in altura e sentire le sensazioni della montagna, il Summano è ideale perchè vicino e tremendamente allenante.
Deciso per il percorso gara, parto con 2° e senza scaldarmi, molto lentamente carburo.
A 400mt di quota sento gli effetti dell'inversione termica, aria calda, incredibilmente calda, anche se sono due giorni che la pressione scende.
Vedo sorgere il sole, panorama e sensazione fantastica, il gruppo del pasubio, carega, novegno, tutti limpidi, sembra quasi di poterli toccare.
La vestizione è stata azzeccata, per il fatto che soffro il freddo, ora sto veramente bene, la media è qualche secondo sopra quella tenuta in gara l'anno scorso, e non ci posso credere!
Dopo la metà inizia un vento molto molto forte, non molto freddo per fortuna.
Ma da tre quarti comincia la presenza della neve, anzi ghiaccio puro!
Non riesco a stare in piedi, le salomon sono micidiali in questo, ottime sul fango e neve morbida , ma scivolose su sassi bagnati e pessime su ghiaccio.
Lascio perdere l'andatura e cerco di trovare nave ancora pestabile o taglio sul bosco.
Proseguo così fino quasi alla cima, poi dall'ultima deviazione il tracciato ritorna corribile.
Arrivo alla croce in 1:05, molto contento, mi godo il panorama a 360°, ora si vede bene anche il brenta, il portule, cima grappa e forse qualche cima austriaca.
Soddisfazione impagabile, grazie a chi mi dà la possibilità e lo stato di salute tale da permettermi di fare queste cose.
Santorso_Summano_13.3% by dugatoandrea at Garmin Connect - Details
ripetute_31x30"_rec_30"_6:37_140bpm by dugatoandrea at Garmin Connect - Details
media non velocissima, ma tenuta per 31 volte, alla fine risulta sfiancante, almeno per me.
I 30sec. di recupero sembrano lunghissimi all'inizio, verso la metà sono già scaduti!!!!! protesto con il garmin, ma lui non mi ascolta, 30sec passano inesorabili e straveloci comunque.
Curioso notare, nel grafico dei battiti, il momento dopo il quale la linearità dell'incremento dei battiti flette, a 8 minuti. Dunque come insegna la teoria, a 8 minuti con questa media e recupero, ho perso il meccanismo aerobico per passare a quello anaerobico, un pò prestino direi!
Ma questo è l'inizio di una serie di allenamenti che dovrebbero portarmi all'obbiettivo voluto.
Aumento della velocità di base!
Ieri riposo ed oggi mi sono tolto la voglia che girava per la testa da un bel pò!
L'anno scorso ero ammalato in questo periodo.
Quest'anno no, e anche se non allenato per un dislivello del genere, sono andato sul mitico Summano.
Avevo troppo voglia di andare in altura e sentire le sensazioni della montagna, il Summano è ideale perchè vicino e tremendamente allenante.
Deciso per il percorso gara, parto con 2° e senza scaldarmi, molto lentamente carburo.
A 400mt di quota sento gli effetti dell'inversione termica, aria calda, incredibilmente calda, anche se sono due giorni che la pressione scende.
Vedo sorgere il sole, panorama e sensazione fantastica, il gruppo del pasubio, carega, novegno, tutti limpidi, sembra quasi di poterli toccare.
La vestizione è stata azzeccata, per il fatto che soffro il freddo, ora sto veramente bene, la media è qualche secondo sopra quella tenuta in gara l'anno scorso, e non ci posso credere!
Dopo la metà inizia un vento molto molto forte, non molto freddo per fortuna.
Ma da tre quarti comincia la presenza della neve, anzi ghiaccio puro!
Non riesco a stare in piedi, le salomon sono micidiali in questo, ottime sul fango e neve morbida , ma scivolose su sassi bagnati e pessime su ghiaccio.
Lascio perdere l'andatura e cerco di trovare nave ancora pestabile o taglio sul bosco.
Proseguo così fino quasi alla cima, poi dall'ultima deviazione il tracciato ritorna corribile.
Arrivo alla croce in 1:05, molto contento, mi godo il panorama a 360°, ora si vede bene anche il brenta, il portule, cima grappa e forse qualche cima austriaca.
Soddisfazione impagabile, grazie a chi mi dà la possibilità e lo stato di salute tale da permettermi di fare queste cose.
Santorso_Summano_13.3% by dugatoandrea at Garmin Connect - Details
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martedì 6 novembre 2012
Concretizzando CV_7k
Oggi avevo voglia di concretizzare un pò, e cioè di misurarmi su un corto di 7k da fare a ritmo non massimo ma veloce.
Da tempo che non lo svolgevo, a suon di ripetute lunghe e corte, oggi le condizioni c'erano, voglia, recupero completo dal lavoro di venerdì scorso, nessun fastidio muscolare, temperatura e clima perfetti.
Imposto il virtual partner con un certo senso di sfida a 3:58, oggi non voglio sentire fischiare il garmin, quindi niente intervalli, guarderò solo ogni tanto il vantaggio svantaggio accumulato con il mio compagno tecnologico.
Parto sciolto e da subito non fatico a tenere il ritmo, non pretendo nulla oltre la media impostata, ma voglio correre con ottime sensazioni, sciolte e in spinta.
Ho imparato che le scarpe sono fondamentali per le ripetute, non posso pretendere di usare le scarpe da fondo lento, anche se miro prima di tutto alla protezione dei piedi.
Per le ripetute fino al k uso le A2 Mizuno wave elixir, con cui mi trovo da dio, e sono anche quelle che uso fino alla mezza maratona.
Per ripetute lunghe, corti veloci, fino a 12-13k, le A3 Mizuno wave inspire.
Per i lunghi e i ritmi lenti le A4 wave nirvana da 450gr!!!!!!
Ma oggi anche se era un CV da affrontare ho voluto in modo testardo e cocciuto usare queste ultime, anche se non adatte, per mettermi in difficoltà.
Ho sentito subito che non andavano e ho dovuto psicologicamente adattarmi e reagire al disagio.
Bene chiusa sta parentesi scarpe, chiudo il primo k a 4:00 con un leggero svantaggio, ma sono tranquillo, mi sento bene e so che porterò a casa il risultato che voglio, e solo una questione di rodare il ritmo.
La testa comincia a concentrarsi, 2k a 3:58, poi 4:02, 4:00, non guardo i risultati dei lap al k ma solo il VP, mi vedo sempre 20-30mt in svantaggio, ma ne ho da dare ancora!!!!
Sferro un bel 5k con ottima sensazione a 3:51, ma poi una piccola crisi, sono in salita e chiudo a 4:07, ora sferro il k finale con 15 sec di svantaggio lascio andare le gambe e chiudo a 3:44 e 3:57 di media finale.
Risultato ottenuto, forse dovevo stare più costante, ma il tracciato con continui sali e scendi non ha dato tregua e i ritmi si adeguano inevitabilmente. Anche questo rinforza psicologicamente, infatti l'ultimo k era in piano quasi perfetto e le gambe hanno girato come volevo sentirle.
Con le scarpe giuste e il percorso piano avrei potuto stare sui 3:50 come prova massimale, ma ci penseremo più là, magari appena dopo la mezza, proverò a misurarmi su un 5k, che fin'ora non ho mai provato al ritmo massimo.
Domani defaticante totale nel bosco a ritmo che verrà, anche se ora non accuso nessuno dolore o fastidio, vale il detto ci si cura quando si sta bene.
Giovedì lavoro veloce sui 300mt per svegliare le gambe, venerdì riposo o defaticante, sabato altro lavoro molto di concretizzazione!!!!
Ho pensato che a una settimana dalla mezza devo fare un test psicologicamente rinforzante e non fisicamente estenuante come quello della settimana scorsa, la condizione fisica so che c'è, ma devo abituarmi al ritmo senza la possibilità di recuperare come nelle ripetute.
Saranno dunque 16k a ritmo intervallato, 0.75k a 3:55-3:58, 0.25k di pseudo respiro a 4:05-4:08.
Una belle sfida, ma confido in me stesso.
A che ritmo punto per la mezza? 4:05 e poi quel che viene portiamo a casa.
Da tempo che non lo svolgevo, a suon di ripetute lunghe e corte, oggi le condizioni c'erano, voglia, recupero completo dal lavoro di venerdì scorso, nessun fastidio muscolare, temperatura e clima perfetti.
Imposto il virtual partner con un certo senso di sfida a 3:58, oggi non voglio sentire fischiare il garmin, quindi niente intervalli, guarderò solo ogni tanto il vantaggio svantaggio accumulato con il mio compagno tecnologico.
Parto sciolto e da subito non fatico a tenere il ritmo, non pretendo nulla oltre la media impostata, ma voglio correre con ottime sensazioni, sciolte e in spinta.
Ho imparato che le scarpe sono fondamentali per le ripetute, non posso pretendere di usare le scarpe da fondo lento, anche se miro prima di tutto alla protezione dei piedi.
Per le ripetute fino al k uso le A2 Mizuno wave elixir, con cui mi trovo da dio, e sono anche quelle che uso fino alla mezza maratona.
Per ripetute lunghe, corti veloci, fino a 12-13k, le A3 Mizuno wave inspire.
Per i lunghi e i ritmi lenti le A4 wave nirvana da 450gr!!!!!!
Ma oggi anche se era un CV da affrontare ho voluto in modo testardo e cocciuto usare queste ultime, anche se non adatte, per mettermi in difficoltà.
Ho sentito subito che non andavano e ho dovuto psicologicamente adattarmi e reagire al disagio.
Bene chiusa sta parentesi scarpe, chiudo il primo k a 4:00 con un leggero svantaggio, ma sono tranquillo, mi sento bene e so che porterò a casa il risultato che voglio, e solo una questione di rodare il ritmo.
La testa comincia a concentrarsi, 2k a 3:58, poi 4:02, 4:00, non guardo i risultati dei lap al k ma solo il VP, mi vedo sempre 20-30mt in svantaggio, ma ne ho da dare ancora!!!!
Sferro un bel 5k con ottima sensazione a 3:51, ma poi una piccola crisi, sono in salita e chiudo a 4:07, ora sferro il k finale con 15 sec di svantaggio lascio andare le gambe e chiudo a 3:44 e 3:57 di media finale.
Risultato ottenuto, forse dovevo stare più costante, ma il tracciato con continui sali e scendi non ha dato tregua e i ritmi si adeguano inevitabilmente. Anche questo rinforza psicologicamente, infatti l'ultimo k era in piano quasi perfetto e le gambe hanno girato come volevo sentirle.
Con le scarpe giuste e il percorso piano avrei potuto stare sui 3:50 come prova massimale, ma ci penseremo più là, magari appena dopo la mezza, proverò a misurarmi su un 5k, che fin'ora non ho mai provato al ritmo massimo.
Domani defaticante totale nel bosco a ritmo che verrà, anche se ora non accuso nessuno dolore o fastidio, vale il detto ci si cura quando si sta bene.
Giovedì lavoro veloce sui 300mt per svegliare le gambe, venerdì riposo o defaticante, sabato altro lavoro molto di concretizzazione!!!!
Ho pensato che a una settimana dalla mezza devo fare un test psicologicamente rinforzante e non fisicamente estenuante come quello della settimana scorsa, la condizione fisica so che c'è, ma devo abituarmi al ritmo senza la possibilità di recuperare come nelle ripetute.
Saranno dunque 16k a ritmo intervallato, 0.75k a 3:55-3:58, 0.25k di pseudo respiro a 4:05-4:08.
Una belle sfida, ma confido in me stesso.
A che ritmo punto per la mezza? 4:05 e poi quel che viene portiamo a casa.
martedì 6 dicembre 2011
Salomon speedcross 2 GTX
Acquistate le inov potevo mettermi l'animo in pace, invece la vista di queste scarpe, il prezzo....scontate 40%, mi ha spinto a volerle indossare.
La tg disponibile era 45 1/3, avendo io il 44 automaticamente pensavo che sarebbe stata proprio solo una prova, anche se qualche giorno prima, fatalità avevo provato le salomon a mio figlio, e per trovare il numero giusto ha dovuto calzare due tagli in più dell'ufficiale.
Dunque le calzo, e meraviglia delle meraviglie, mi calzano perfette, dico perfette!
Provo a correre un pò,....capisco subito che sono le mie scarpe, non ci penso due volte. Scarpe in goretex, tacchettate per avere massima tenuta, accattivanti nella linea, leggere perchè pesano solo 340gr, a 80 euro le avrei prese anche senza il pensiero di doverci correre.
Ma veniamo alla prova.
Per aiuto a chi fosse indeciso nell'acquisto, riporto anche in parallelo le sensazione delle inov-8 roclite che ho avuto modo di provare ulteriormente. Esprimo anche un grado da 1 a 10(max) per rendere più l'idea, che non va inteso come un voto ma un livello del parametro esaminato.
Per avvertire sul campo la differenza, molte corse le ho fatte calzando una scarpa per tipo su ogni piede, agli occhi un pò stupefatti dei caprioli.......e altri frequentatori del bosco.
PESO(leggerezza)
SALOMON: la mia tg pesa 340gr, sicuramente stupiscono quando le si prende in mano, perchè sembrerebbero toste ci si aspetterebbe un bel peso, e invece risultano incredibilmente leggere-8
INOV-8: 315 spaccati come il nome. Veramente una piuma, non sembra di avere niente addosso-10
RIGIDITA'
SALOMON: non sono scarpe rigide come si potrebbe pensare a prima vista, si piegano facilmente-7
INOV-8: sono piegabili senza alcuna fatica e sicuramente molto di più delle salomon-10
TORSIONABILITA'
SALOMON: non si torcono facilmente, proprio per come sono fatte, amano un fondo morbido dove l'affondo permette a loro di far presa e mantenere il piede in linea con il piano passante per la gamba
su fondo sterrato, con sassi grossi, quando il piede appoggia, le scs non piegandosi, tendono a far ruotare la gamba, e la sensazione non è molto piacevole.
questa è una caratteristica comunque di tutte le scarpe non torsionabili.-4
INOV-8: si torcono come delle pantofole, mantengono la linearità al minimo ma si deformano quello che serve per consentire al sistema piede gamba di agganciare un sasso, un'asperità, e spingere con la massima efficenza, senza portare in rotazione la gamba.
Su fondo morbido non le consiglio, non sono certo male, ma le scs le superano di netto.-10
GRIP (DUREZZA)
SALOMON: la mescola è semidura, in appoggio su sassi grossi bagnati, tende a scivolare, la presa non è male, ma un pò di controllo lo si deve dedicare, la corsa sopratutto in discesa non può essere spinta al massimo-7
INOV-8: mescola morbida, alla stessa prova su sassi bagnati, la corsa può essere spinta senza dovere pensare alla tenuta-1
TACCHETTI SUOLA (GRADO DI PENETRAZIONE)
SALOMON: i tacchetti sono conici e la parte che va a contatto del terreno ha poca superfice. Ciò provoca notevole pressione, in quanto la forza peso si distribuisce su minore superfice.
Conicità e pressione, rendono massimo il grado penetrazione, su fondi morbidi la resa è 100 100.
Nella neve non le ho ancora provato, ma posso immaginare il comportamento. Non mancherò di raccontare le sensazioni quando il momento sarà propizio.
Sono sceso da un campo con erba bagnata, con pendenza sul 35%, non avrei mai osato farlo con le scarpe da piano. Bè le scs non hanno perso un colpo, mentre le inov, seppur facendo il loro lavoro qualche slittone me lo regalavano-10
INOV-8: i tacchetti non sono molto conici e finiscono abbastanza larghi. su fondo morbido in discesa non garantiscono tenuta come le scs-6
TACCHETTI SUOLA (GRADO DI DEFORMAZIONE)
SALOMON: essendo la mescola semidura, questi non si deformano, e anche per questo a contatto con sassi grossi, la parte che va a contatto si limita a poco più dei punti di contatto, quindi la scivolata in discesa risulta probabile, sopratutto ad alta velocità-3
INOV-8: questi si deformano, e facendo il parallelo della prova scs, avvolgono le deformazioni del sasso, rendendo la presa sicura.-10
INPERMEABILITA'
SALOMON: avendo il goretex, correre sotto l'acqua, su erba bagnata, in mezzo a fango e pozzanghere, evitando guadi di fiumi.......nel caso servono stivali di gomma! non dà nessuna problema, il piede è sempre asciutto e caldo-10
INOV-8: chiaramente non tengono l'acqua e non sono scarpe adatte alla corsa invernale con clima rigido e sulla neve-1
SISTEMA DI LACCIATURA(TENUTA NEL TEMPO)
SALOMON: nonostante il sistema sia velocissimo e si adatti subito al piede, questo sistema non è il massimo per la corsa. Dopo un pò avverto sempre un certo grado di allentamento che mi spinge a volte a fermarmi e tirare i lacci-4
INOV-8:lacci tradizionali e ben pensato il passacordoni, che fa scorrere bene il laccio. Tenuta ottimale dopo qualsiasi lasso di tempo-9
COMFORT
SALOMON: risultano confortevoli ma non tanto come le inov-7
INOV-8:sono delle pantofole e non sembrano scarpe da corsa, direi che le adoro!!!!!-10
PROVA SU ASFALTO (efficenza)
SALOMON: avete mai provato una mountain bike con dei bei copertoni tacchettati, su asfalto?
stessa cosa, se proprio dovete fare brevi tratti, se no evitate nel modo più assoluto, le scs sono scarpe votate all'offroad. Hanno il supporto per la pronazione, e essendo io pronatore, sento l'aiuto su asfalto, ma ripeto da evitare!-1
INOV-8: idem delle scs, ma essendo morbide e confortevoli, danno meno fastidio.
comunque non si va avanti!!! sembra di avere una carro attaccato, sia con scs che con queste.
se proprio dovete pensare ad un'utilizzo, forse è in salita su asfalto bagnato, solo le inov però, le scs slittano!
-1
CONCLUSIONI:
Le salomon se pensate ad un'utilizzo nell'offroad sono complete, sicure, belle, garantiscono il piede asciutto, sono inoltre molto facili da pulire.
Per le gare, le consiglio su terreni morbidi, e/o innevati.
Le inov sono più dedicate alla corsa su terreni duri e rocciosi. Sicuramente per gare di trail lunghe e completamente offroad.
Sono anche loro belle anche se meno aggressive delle scs
Grazie al loro comfort possono essere portate anche tutti i giorni. Io personalmente le porto durante il giorno di lavoro e non me toglierei mai.
Buona scelta!
giovedì 3 novembre 2011
Inov-8 roclite 315
Questa la nuova scarpa da offroad che ho acquistato, e che sto testando adesso in salita, sia sull'asfalto che offroad.
Abituato alle wave ascend e fedele a questo marchio, ho voluto provare queste signorine da 300gr che in prima battuta, mi davano sensazione di leggerezza, comfort, e di estrema facilità di torsione.
La inov-8 proprio non la conoscevo come marca, ma dopo aver letto sul sito un pò, mi ha veramente incuriosito e conquistato.
E' da molto che ho abbandonato l'uso delle vecchie ascend perchè troppo rigide, e negli ultimi anni ho fatto le gare in montagna, riciclando sempre le scarpe che usavo in piano, in particolare le wave maverick, data 2003!
Per quanto poco in salita il grip è utile, ma tutte le scarpe provate come le north face cesar meda risultavano troppo rigide, mentre io avevo bisogno di una scarpa che mi facesse sentire il terreno e le sue asperità.
Non riuscivo a convincermi a comprare un paio di scarpe solo per la corsa in montagna.
Le salomon mi facevano molta voglia, ma provando a torcerle mi davano l'impressione di essere molto rigide.
Perchè pensate per avere controllo e stabilità anche in discesa.
Ma io faccio gare sopratutto di sola salita, dunque queste inov dopo averle assaggiate in negozio, mi avevano davvero conquistato.
Inoltre il ribasso del 50% sul prezzo originale mi ha dato l'ok definitivo.
Chiedendo il perchè di un tale for sale, mi hanno detto che la gente non conosce sto marchio e non le compra. Va su marchi più noti e dunque sono costretti a svenderle.
Ben venga ho detto le compro io!
Con le prime due prove su ripetute in salita, compresa quella di oggi, cavoli sono stato stupito, non tanto per il comfort e la morbidezza, che sono eccezionali, ma soprattuto per il facile grado di torsione che hanno.
Cioè non fanno resistenza come una ascend che ha la fascia wave intermedia , il tallone d'achille non soffre minimamente,e l'appoggio può avvenire di punta come è sempre piaciuto a me, in salita ciò fa la differenza.
Con scarpe normali tutto questo risulta più sofferto e difficile, dopo un pò non si riesce più ad essere aggressivi.
Anche in discesa non sono male, sono confortevoli e non si sentono i sassi, chiaramente non sono estremamente stabili come una ascend o una salomon, ma per il mio tipo di gare sono più che ultra!!!!!
Penso proprio che nel futuro questo marchio sarà il mio riferimento per le scarpe da corsa in montagna.
Una scarpa da off-road e per percorsi molto lunghi (Ultra distance). Ottimo sostegno da parte della tomaia, grip e comfort. La zeppa dal livello medio di anti-shock è estremamente confortevole mentre la fascia-band aumenta la forza propulsiva del ciclo di corsa. Ideale per l’allenamento e per corse a lunga percorrenza.
Consiglio a tutti di prenderle in considerazione!!!!!
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