martedì 24 agosto 2010

Fatica sulla sabbia

Due settimane passate al mare, ricaricano sicuramente, campeggio e vita all'aria aperta con tutta la famiglia.
Mi sono pappato 70 km di corsa divisi nei 13 giorni.
Una cosa è certa, alzarmi quasi ogni mattina alle 7.00 per andare a correre era una festa unica, altro che andare a lavorare.
L'ora era dettata sia dal caldo che comunque quest'anno non ha dato fastidio, e dal primo comandamento di chiunque abbia famiglia e ama la corsa, CORRERE QUANDO GLI ALTRI DORMONO.
I primi raggi di sole, il suono delle onde, la spiaggia vuota, solo persone che camminavano e correvano, caspita quanti, come ogni anno.
Era proprio una gioia, la passione quando c'è, è incredibile sentire come si manifesta, poter fare una delle cose che più si ama, come prima cosa del giorno, e...........avere la possibilità di farla sopratutto, sto parlando della salute!!!!!!!!
E' il primo anno che ho potuto usare il garmin, gli altri anni correvo a naso, ed ero curioso di sapere la velocità che si riesce a tenere sulla sabbia, rispetto alla media.
Bè come si può vedere cliccando su i miei allenamenti, i tempi sono stati di 30-40 sec superiori rispetto la mia media, non tutto dovuto al fondo ma anche al mio grado di allenamento attuale in piano.
I primi giorni sono stati doloranti, muscolarmente parlando, alla fine il miglioramento era ben avvertibile.
Cosa comporta correre in riva al mare?
  • La superfice costantemente variabile, un passo sul morbido, un passo sul semiduro, se la marea è appena passata, non c'è scampo corri sul morbido e tenere il ritmo è difficilissimo.
Mi sono abituato a correre quasi sempre con il virtual partner, è troppo divertente, ma tenere il ritmo a volte son dolori. Non imposto mai ritmi impossibili, anzi vado sempre cauto, a sensazione sul mio stato di forma, ed proprio per questo è un divertimento, quando sento che posso tirare tiro, quando sento che devo scaricare vado piano e mi diverto ancora di più.
  • La superfice è ondulata, e l'appoggio sempre diverso, la peggiore per chi corre in piano.
Ogni 500m ci sono gli scogli, dunque la velocità va a zero e si deve scalare, che divertimento per me che amo la corsa in montagna, li passavo via con un divertimento unico.
Che bello vedere persone sedute sugli  scogli intente a leggere o a guardare l'orrizzonte del mare, pensavo al piacere che stavano provando nel rilassarsi, dopo le corse frenetiche dettate dalla quotidianità.

  • La superfice è inclinata è dunque le ginocchia lavorano fuori asse e.......per fortuna non ho avuto problemi.
  • Nel tentativo di stare sempre al pelo della marea, per correre sulla sabbia più dura, ogni tanto il calcolo di dove arriverà l'onda fallisce e il piede finisce in acqua ah ah ah! e la scarpa inzuppata si riempe di sabbia.
  • I trattori che puliscono la spiaggia ammorbidiscono la sabbia fino al pelo d'acqua e si corre a volte sul moooooolto morbido, cioè non si va avanti......
Essendo abituato a correre in montagna, affrontare queste insidie non è stato così difficile, anzi.
Mi sono divertito un sacco, e ho pure fatto ripetute sui 500, anche se ripeto 30-40 etc. sopra la media.
I 14 km fatti all'inizio sono stati parecchio sofferti, mentre alla fine era tutta un'altra cosa.
Da 5.08 sono passato a 4.46, ma nel finale mi sentivo molto bene.
Domenica avrò la pedescalando rotzo, e mi sento in forma per fare una bella gara, salita non ne sto facendo molta, quest'anno ho optato per bici come potenziamento e piano, in cui sto alternando allenamenti intervallati a ripetute e medi sui 14-16km, tutto ciò per innalzare la mia soglia anaerobica.
Vedremo come andrà, comunque il divertimento è assicurato.