sabato 12 novembre 2016

Ben tornate Dynafit

Bè si potrei iniziare questo post con un'ammissione di pazzia, ma in realtà non lo è, e tenterò di spiegare il perchè.
Di seguito il delirio!!!!!!!!
Tempo fa feci un bel post sulla fine della mio utilizzo delle scarpe Dynafit, causa ????? scarpe troppo dure o secche come si vuole intendere, e mie articolazioni in frantumi=vendita scarpe.
Da allora avevo tenuto le Dynafit in goretex, con intenzione di venderle, sono sempre state la da febbraio a ........ieri!
Sono passato alle adidas raven boost, scarpe morbidissime, dei veri cuscinotti da salotto.
Dynafit e queste ultime, scarpe non confrontabili perchè di tipologie e adatte a terreni e corse completamente diverse.
Ma io avevo bisogno di scarpe confortevoli, e di fronte ai dolori rilevati, non ci ho pensato due volte a cambiare, anche se come sempre detto, mi dispiaceva un sacco.
Dopo svariate corse, e in particolare la Tagliafuoco versione extreme, ho realizzato i limiti delle raven.
Scarpe fatte per ultratrail, dunque per corse con medi dislivelli e pendenze.
Quando usate su pendenze elevate, sopra il 20% in discesa, e su percorso ricco di rocce e sassi, il boost e la pianta allargata nel tallone, pensata proprio per il comfort e la stabilità, diventano un'arma letale.
Il boost risponde facendo il suo lavoro, ossia ritornando energia, la pianta larga quando appoggia su asperità libere, ossia sassoni, fa ruotare la scarpa, la quale avendo una calzata bassa, genera il continuo ondeggiare del tutto attorno al piede.
Questa miscela micidiale, rende la corsa insicura e assolutamente non lineare, anzi ricca di oscillazioni in verticale e mancanza di controllo.
La rotazione della scarpa, se protratta nel tempo, comincia a levigare il tallone e si possono ricavare fastidiosi raggrinzamenti e vesciche.
Anche sul Summano, Maistrack in particolare.... percorso un pò ripido, ho potuto verificare questa cosa, ricavando discese lente e insicure.
Quando si corre su una discesa ad elevata pendenza, la scarpa deve avvolgere il piede ed essere ferma sul tallone, il tempo di appoggio deve essere minimo, deve appena attutire il colpo e rispondere in modo quasi secco, agilità massima!!!! altrimenti la struttura articolare duole assai.
L'idea di un felino, come quello rappresentato da Dynafit rende bene l'idea.
Bè me la ero messa via, ma nel mio intimo, la voglia di una calzata Dynafit, dopo il ricordo di averle usate per 3 anni, era sempre viva, ma comanda la salute mi dicevo sempre.
Bè cova e cova, ieri non ce lo più fatta, ho ricalzato le feline goretex e sono scappato nel bosco,ho corso ad istinto puro, come sempre, ma al massimo dell'aggressività, aoooo che figata!
E' stato una vera e propria goduria, la calzata Dynafit mi strega, e quando è stato il momento di tornare in discesa, è stato tripudio totale.
Discesa velocissima e scarpa congelata e ferma sul tallone!!!!!
Tempi di reazione minimi, grazie alla risposta secca,  torsione della scarpa zero grazie al rinforzo sulla zona mediale.
Chiaramente come detto più volte, con le Dynafit,  sia in salita che discesa l'azione di corsa deve essere veloce fluida e precisa, pena la rotazione del piano anca ginocchio tallone, con la conseguente fastidiosa sensazione di sbilanciamento che fa perdere velocità in salita e controllo in discesa.
Ho dunque realizzato che è solo una questione di pendenze, ed io che voglio il massimo da ogni corsa allenamento gara, ora ho ritrovato quello che desideravo.
E' sempre e solo una questione di consapevolezza e conoscenza.
Se con le Dynafit corro su sterrato con pendenza del 10%, sono letteralmente impiantato, bisogna spingere come un pazzo.
Con le raven invece si viaggia e danno il loro meglio!
Dunque dunque mi sono detto, posso portare ancora le mie amate Dynafit, come un bambino con il lecca lecca. Oh siiiiiii!!!!!
La sera stessa mi sono recato in un negozio dove sapevo che le vendevano a prezzo scontato, ed ho ripreso la versione normale.
La versione X7 che avevo preso tempo fa, con la chiusura a boa, non mi aveva soddisfatto, dopo un pò bisognava sempre fermarsi per ridare qualche giro
Non ha senso avere peso in più e spendere di più, per un meccanismo che non tiene nel tempo l'allacciatura, mi sono detto no.
Ho provato per curiosità, ancora Saucony Peregrine, poi Salomon speedcross pro, Sense lab, Nike, New Balance, no no, proprio non ci siamo.
Il mondo Dynafit è unico per me e non ha paragoni, il modo in cui fascia il piede e la sagoma della pianta del piede, mi stregano letteralmente.
Le adidas raven mi sono andate bene e mi vanno ancora bene, perchè confortevoli, le utilizzerò per gli allenamenti o gare a pendenze medie o nulle, ma dove ci saranno sassi, rocce, terreno  altamente sconnesso, qua comanderanno le mie amate Dynafit!!!!
Dunque vendo un paio di scarpe e poi le ricompro, forte no?
Si proprio direi un bel cogli......noo dai, la questione scarpe è una fissa per ognuno di noi runner, e l'esplorazione continua.
Intanto gli aggiornamenti sulla situazione pubalgica, danno la sintomalotogia costantemente rompi!
Lei c'è, mi permette di correre, ma quando supero un certo livello di sforzo, si fa sentire e da fastidio.
Dunque il buon senso, mi dice di saltare anche il trail di San Martino.
Peccato mi sarebbe piaciuto molto fare un gara nuova, ma so che poi starei male veramente.
Dunque rinunciamo, e poniamo attenzione alle 10 miglia dell'aurora di dicembre .
Proverò ad allenarmi ed ad osare, sempre con il limite di arrivare a capire se posso provarci o non ha senso.
Non mi faccio più problemi a rinunciare, guai fisici ne ho passati molti, ma questa della pubalgia è veramente, come ho sempre sentito dire, una patologia tosta e dura a guarire.
Dicono che l'unica sia riposo assoluto, altrimenti diventa cronica e non va più via.
Confermo che è così, ma io di stare almeno 20 gg fermo proprio non ci riesco, per ora è fastidio e la tengo sotto controllo, speriamo bene.



Nessun commento:

Posta un commento