Per fortuna la contrattura della settimana scorsa è andata via abbastanza in fretta, senza frenarmi particolarmente.
Ho fatto comunque ottimi lavori di spinta in salita e di media velocità sui 500 a recupero breve.
Mi son piaciuti, e inoltre ho inserito qualche variante nel bosco, ancora molto ghiacciato e pericoloso, si pattina alla grande e bisogna stare molto attenti.
Mi sto anche educando a prendermi un giorno leggero prima di un lavoro intenso.
Il migliore sembra essere il venerdì, camminata nordica in salita a buon ritmo, ma niente corsa, al sabato arrivo molto carico e con le articolazioni fresche.
Quello di sabato è stata una gran bella sessione, l'obbiettivo era fare 40 min con ripetizioni di 1min 2min 3min, a velocità del personale sui 10k, intervallato ad recupero atttivo costante di 1min.
Sono riuscito a stare sempre sotto ai 3:50, con qualche punta sui 3:40, ritmo 180 passi al minuto, falcata prossima al metro e mezzo.
Speravo di faticare un pò meno, lo sforzo è stato medio ma più medio alto che medio basso.
E' da moltissimo che non riesco a fare lavori di questo genere, e mi sto adattando un pò alla volta.
Sento il crescendo continuo e proprio sabato il garmin mi ha "notiziato" l'incremento del Vo2max a 54, uah uah che gioia, no aspettavo altro.
A parte gli scherzi, vedendo l'andamento dell'anno scorso, mi sono reso conto che il su e giù del Vo2max era allineato con i periodi in cui integravo ferro o no.
Ora sono due mesi che integro giornalmente e raga c'è poco da fare, la differenza la si sente e come.
Ho sperato nel poter farne a meno, ma a 48 anni, alimentazione corretta o no, si deve integrare e costantemente.
Ritornando sull'allenamento, consiglio vivamente, a suon di essere sempre il solito, questi allenamenti, perchè sono vari e divertenti, al tempo stesso ti fanno crescere in termini di cilindrata e ti avvicinano per gradi all'obbiettivo.
Dopo i 40 minuti, sono ripartito subito per un medio di 4k a 4:11.
Contento veramente anche di questo, fluido, tenuto bene, mediamente sofferto.
Spero vivamente di continuare così, le sensazioni cominciano ad essere quelle di una volta, e......vai di ferro !!!!!!!!!!
domenica 29 gennaio 2017
domenica 22 gennaio 2017
Mentre si riparte.......booooooomm!!!!!!!!!
E che cavolo, sabato mi sentivo bene, giorno prima riposo con solo nordic walking, causa anche poco tempo per lavoro.
Quando una cosa viene in mente, come di solito accade a me, quella deve essere, da una settimana che avevo in mente le ripetute sui 1000, anzi da più di una settimana.
Le signore ripetute sul k sono nel cuore di ogni runners, ma proprio come le signore, vanno corteggiate a dovere, per farle bene devi sentirle dentro.
Ci giravo intorno da tempo, con varie tipologie di allenamento, proprio con lo scopo di arrivare a farle bene.
Dall'inizio dell'anno scorso che ho accusato un declino netto, tra calo prestazionale e pubalgia, l'anno scorso è stato da dimenticare.
Ma ultimamente i segnali erano sempre più buoni, e sabato era la giornata giusta, tutto a parte il freddo, che per me è un vero problema.
Il mio solito allenamento del sabato si svolge dopo aver portato a scuola il mio ragazzo, ma stavolta come da più di un mese ormai, la temperatura era troppo bassa, -6, una temperatura da lungo o medio, non certo da ripetute.
Sbrigo altre faccende, alle 11:00 le condizioni diventano ottimali, sole e temp sui 8-9 gradi, direi piacevole.
Sono in zona industriale, dove ho svolto i miei primi allenamento 15 20 anni fa, quando non esisteva gps ad uso di chiunque, ma solo cronometro da polso, mi ero trovato il k, misurandolo con l'auto, sapere l'andatura al k era magico.
Sono andato avanti 7-8 anni così sicuri!
Questa è zona è quello che è, ma quando si ha in mente un allenamento specifico, c'è poco traffico, poco dislivello, non chiedo altro, la situazione per me è ideale, tutto il resto diventa insignificante.
Parto con un blando riscaldamento, bello vedere arrivare in bici ragazzi di 15 anni dell'atletica malo, sono qui per allenarsi, sembra un piccolo campo d'atletica!
Dopo un pò di corsetta, un pò di allunghi, dunque mi sento pronto per la prima ripetuta, sono molto determinato e convinto!
Obbiettivo 6x1000 rec 2', a seguire 8k in progressione.
Andatura quella che verrà, certo oggi volevano essere ripetute massimali, poche tegole!
Parto bene, molto bene, sto sotto i 3:30 senza particolare impegno, cadenza 182, lunghezza passo 1,55mt, fantastico, sono l'uomo più felice della terra, da tempo ma veramente da tanto tempo che non avevo queste sensazioni.
Da notare che questa è in leggera salita, si guadagnano 6 metri, ho voluto partire in svantaggio, psicologicamente fa sempre bene, e io vado a nozze con questo approccio.
concludo il primo k a 3:34, il rec di 2min mi sembra lunghissimo, non ne sentirei tanto bisogno.
Parto con la seconda, siamo li, ancora ottime sensazioni, 3:37 seppure in leggera discesa, come al solito io in salitina rendo meglio che non in discesa, incredibile ma è sempre così, amen non pretendo di più, se tengo fino alla sesta under 3:40 mi bacio le manine.
Parto con la terza, primi segnali di affaticamento, ma siamo quasi a metà dell'opera, faccio una curva ai 500mt e dopo 60 mt inizia una fitta sul bicipite femorale(grande adduttore posteriore), lo stesso che mi ha causato una contrattura nel 2012 ai campionati italiani di corsa in montagna.
Percepisco subito il problema ma sono talmente carico che non mollo, cambio modalità di appoggio come faccio spesso, sperando che passi, ma nel giro di 10 sec svanisce tutto, il ricordo al medesimo dolore del 2012 è istantaneo è decido di fermarmi subito.
Il fastidio si è trasformato in dolore altissimo, ma non sono ancora pervinto,.....povero illuso poi mi dirò, provo a fare stretching controllato, corricchiare, convinto ancora di poter ripartire e non buttare tutto all'aria.
Provo a partire, ma bastano 10mt per farmi capire che devo desistere e basta.
Cammino respiro fondo e guardo in cielo, un urlo parte su tutta la zone industriale, penso si sia sentito abbastanza nei dintorni.
I ragazzi mi chiedono se va tutto bene, spiego in due parole e loro continuano, un loro sorriso di incoraggiamento mi fa molto bene.......33 anni di differenza tra me e loro, ma la passione è la stessa, fantastico!!!!
Dunque, dalle stelle alle stalle, che famo???? Ora è il momento di raccogliere i cocci, incollarli in qualche modo e ripartire.
Coltellata alle spalle quando meno te lo aspetti, nulla da aggiungere, eravamo in crescendo di prestazioni, tutto stava tornando come una volta, e tutto d'un tratto........boooooooooommmm.
Mi son visto davanti un fermo e dunque un calo di prestazioni, ora che la stagione sta per partire.
Ottimo, ottimo, ma non mollo, e no e no!!! Dunque raccolgo i cocci e riparto con una leggera corsetta, alternando strecthing leggero e scioglimento muscoli, tentando di capire che direzione prendere.
Il dolore un pò alla volta si affievolisce, ma non mi consente di andare sotto i 6:00.
Qualsiasi coach mi avrebbe indicato la via di casa, ma io non ne ho voluto sapere.
Stavolta mi sono fermato in tempo, 5 anni fa mi ricordo di aver corso oltre il dovuto, fino a non riuscire più ad appoggiare la gamba, ossia volendo correre ancora a ritmi elevati, l'errore più grave che si possa fare, e che consiglio di non fare a chiunque.
Facendo così si rischia lo strappo, e poi si resta ferma sul serio per mesi, quella volta ho zoppicato per una settimana con un dolore cane.
Quella lezione mi è servita e il fermo immediato di questa volta è stato decisivo.
Dopo la decontracture run, il dolore era molto calato, sono dunque partito convinto e deciso per il progressivo di 8k che avevo in mente, partito troppo veloce, la contrattura mi ha fatto subito capire che non ci stava.
Mi sono ritarato e un pò alla volta, sempre rispettando il dolore, sono riuscito ad aumentare k dopo k, senza strascinarmi, sentivo che il dolore veniva sempre meno e mi consentiva di correre sciolto.
Da 4:40, con qualche intoppo, concludo l'ultimo k sotto i 4:00 con dolore minimo.
Il morale ora si è rialzato, più che altro per la conferma che questo incidente non mi avrebbe fermato completamente i giorni futuri, altrimenti sarei stato furibondo sul serio.
Oggi dopo un giorno di riposo, il fastidio c'è, sto continuando a sciogliere il punto con foamroller, pallina trigger, e altri attrezzi vari.
Durante la camminata di oggi non ho avvertito particolari fastidi se no in certi momenti.
Domani proverò un intervallato progressivo o una corsa in salita, certo a ritmi medio blandi.
Fino a che il dolore non sparirà del tutto, di ripetute purtroppo non se ne parla, ma va più che bene così. Come già detto più volte, per fortuna non vivo di questo, altrimenti sarebbe veramente un guaio, altro che nero per queste stupidaggini.
Oggi ho fatto alcune riflessioni.
Ci sono state due coincidenze strane, ma reali.
Da tempo che non usavo le solette noene, perchè rubate con raven a luglio dell'anno scorso(ringrazio quello che se le è prese e tenute, che il signore ti voglia bene, un mondo di bene).
Venerdì mi sono arrivate, e le ho usate proprio sabato per la prima volta dopo mesi.
Con le solette, il boost diventa molto secco, ma come già scritto, il sostegno in kevlar sulla zona metarsiale e centrale è così notevole, che la linearità che si acquista nell'azione di corsa è bestiale!
Questo però comporta un'azione completamente diversa, con un riequilibriamento totale.
Da un mese ormai la pubalgia è quasi sparita, e infatti la fascia hrm del garmin mi rivela un'equilibrio sinistro destra quasi eguale, con una leggera tendenza verso la sinistra, ma di qualche decimo solamente.
Nulla rispetto a quando la pubalgia era in fase acuta, ove arrivavo anche a 52.5 verso sinistra.
Con le noene, vedo ero quasi 51% sul destro!!!!!!
Infatti oggi ho la gamba destra piena di acido lattico, possibile un tale ricentramento????
Ebbene si, probabilmente avevo bisogno di un periodo di adattamento, non certo di correrci delle ripetute massimali sul k per di più!
Non avrei mai pensato però una cosa del genere, ora ho imparato anche questa lezione........
Aggiungiamo che era il critico fisico del mio bioritmo, e siamo così convinto che gli astri si sono allineati per non farmi fare le ripetute come volevo...uah uah uah!!!!!!!
Ridiamoci su va la e andiamo a letti sereni, notte a tutti e buon corse
Quando una cosa viene in mente, come di solito accade a me, quella deve essere, da una settimana che avevo in mente le ripetute sui 1000, anzi da più di una settimana.
Le signore ripetute sul k sono nel cuore di ogni runners, ma proprio come le signore, vanno corteggiate a dovere, per farle bene devi sentirle dentro.
Ci giravo intorno da tempo, con varie tipologie di allenamento, proprio con lo scopo di arrivare a farle bene.
Dall'inizio dell'anno scorso che ho accusato un declino netto, tra calo prestazionale e pubalgia, l'anno scorso è stato da dimenticare.
Ma ultimamente i segnali erano sempre più buoni, e sabato era la giornata giusta, tutto a parte il freddo, che per me è un vero problema.
Il mio solito allenamento del sabato si svolge dopo aver portato a scuola il mio ragazzo, ma stavolta come da più di un mese ormai, la temperatura era troppo bassa, -6, una temperatura da lungo o medio, non certo da ripetute.
Sbrigo altre faccende, alle 11:00 le condizioni diventano ottimali, sole e temp sui 8-9 gradi, direi piacevole.
Sono in zona industriale, dove ho svolto i miei primi allenamento 15 20 anni fa, quando non esisteva gps ad uso di chiunque, ma solo cronometro da polso, mi ero trovato il k, misurandolo con l'auto, sapere l'andatura al k era magico.
Sono andato avanti 7-8 anni così sicuri!
Questa è zona è quello che è, ma quando si ha in mente un allenamento specifico, c'è poco traffico, poco dislivello, non chiedo altro, la situazione per me è ideale, tutto il resto diventa insignificante.
Parto con un blando riscaldamento, bello vedere arrivare in bici ragazzi di 15 anni dell'atletica malo, sono qui per allenarsi, sembra un piccolo campo d'atletica!
Dopo un pò di corsetta, un pò di allunghi, dunque mi sento pronto per la prima ripetuta, sono molto determinato e convinto!
Obbiettivo 6x1000 rec 2', a seguire 8k in progressione.
Andatura quella che verrà, certo oggi volevano essere ripetute massimali, poche tegole!
Parto bene, molto bene, sto sotto i 3:30 senza particolare impegno, cadenza 182, lunghezza passo 1,55mt, fantastico, sono l'uomo più felice della terra, da tempo ma veramente da tanto tempo che non avevo queste sensazioni.
Da notare che questa è in leggera salita, si guadagnano 6 metri, ho voluto partire in svantaggio, psicologicamente fa sempre bene, e io vado a nozze con questo approccio.
concludo il primo k a 3:34, il rec di 2min mi sembra lunghissimo, non ne sentirei tanto bisogno.
Parto con la seconda, siamo li, ancora ottime sensazioni, 3:37 seppure in leggera discesa, come al solito io in salitina rendo meglio che non in discesa, incredibile ma è sempre così, amen non pretendo di più, se tengo fino alla sesta under 3:40 mi bacio le manine.
Parto con la terza, primi segnali di affaticamento, ma siamo quasi a metà dell'opera, faccio una curva ai 500mt e dopo 60 mt inizia una fitta sul bicipite femorale(grande adduttore posteriore), lo stesso che mi ha causato una contrattura nel 2012 ai campionati italiani di corsa in montagna.
Percepisco subito il problema ma sono talmente carico che non mollo, cambio modalità di appoggio come faccio spesso, sperando che passi, ma nel giro di 10 sec svanisce tutto, il ricordo al medesimo dolore del 2012 è istantaneo è decido di fermarmi subito.
Il fastidio si è trasformato in dolore altissimo, ma non sono ancora pervinto,.....povero illuso poi mi dirò, provo a fare stretching controllato, corricchiare, convinto ancora di poter ripartire e non buttare tutto all'aria.
Provo a partire, ma bastano 10mt per farmi capire che devo desistere e basta.
Cammino respiro fondo e guardo in cielo, un urlo parte su tutta la zone industriale, penso si sia sentito abbastanza nei dintorni.
I ragazzi mi chiedono se va tutto bene, spiego in due parole e loro continuano, un loro sorriso di incoraggiamento mi fa molto bene.......33 anni di differenza tra me e loro, ma la passione è la stessa, fantastico!!!!
Dunque, dalle stelle alle stalle, che famo???? Ora è il momento di raccogliere i cocci, incollarli in qualche modo e ripartire.
Coltellata alle spalle quando meno te lo aspetti, nulla da aggiungere, eravamo in crescendo di prestazioni, tutto stava tornando come una volta, e tutto d'un tratto........boooooooooommmm.
Mi son visto davanti un fermo e dunque un calo di prestazioni, ora che la stagione sta per partire.
Ottimo, ottimo, ma non mollo, e no e no!!! Dunque raccolgo i cocci e riparto con una leggera corsetta, alternando strecthing leggero e scioglimento muscoli, tentando di capire che direzione prendere.
Il dolore un pò alla volta si affievolisce, ma non mi consente di andare sotto i 6:00.
Qualsiasi coach mi avrebbe indicato la via di casa, ma io non ne ho voluto sapere.
Stavolta mi sono fermato in tempo, 5 anni fa mi ricordo di aver corso oltre il dovuto, fino a non riuscire più ad appoggiare la gamba, ossia volendo correre ancora a ritmi elevati, l'errore più grave che si possa fare, e che consiglio di non fare a chiunque.
Facendo così si rischia lo strappo, e poi si resta ferma sul serio per mesi, quella volta ho zoppicato per una settimana con un dolore cane.
Quella lezione mi è servita e il fermo immediato di questa volta è stato decisivo.
Dopo la decontracture run, il dolore era molto calato, sono dunque partito convinto e deciso per il progressivo di 8k che avevo in mente, partito troppo veloce, la contrattura mi ha fatto subito capire che non ci stava.
Mi sono ritarato e un pò alla volta, sempre rispettando il dolore, sono riuscito ad aumentare k dopo k, senza strascinarmi, sentivo che il dolore veniva sempre meno e mi consentiva di correre sciolto.
Da 4:40, con qualche intoppo, concludo l'ultimo k sotto i 4:00 con dolore minimo.
Il morale ora si è rialzato, più che altro per la conferma che questo incidente non mi avrebbe fermato completamente i giorni futuri, altrimenti sarei stato furibondo sul serio.
Oggi dopo un giorno di riposo, il fastidio c'è, sto continuando a sciogliere il punto con foamroller, pallina trigger, e altri attrezzi vari.
Durante la camminata di oggi non ho avvertito particolari fastidi se no in certi momenti.
Domani proverò un intervallato progressivo o una corsa in salita, certo a ritmi medio blandi.
Fino a che il dolore non sparirà del tutto, di ripetute purtroppo non se ne parla, ma va più che bene così. Come già detto più volte, per fortuna non vivo di questo, altrimenti sarebbe veramente un guaio, altro che nero per queste stupidaggini.
Oggi ho fatto alcune riflessioni.
Ci sono state due coincidenze strane, ma reali.
Da tempo che non usavo le solette noene, perchè rubate con raven a luglio dell'anno scorso(ringrazio quello che se le è prese e tenute, che il signore ti voglia bene, un mondo di bene).
Venerdì mi sono arrivate, e le ho usate proprio sabato per la prima volta dopo mesi.
Con le solette, il boost diventa molto secco, ma come già scritto, il sostegno in kevlar sulla zona metarsiale e centrale è così notevole, che la linearità che si acquista nell'azione di corsa è bestiale!
Questo però comporta un'azione completamente diversa, con un riequilibriamento totale.
Da un mese ormai la pubalgia è quasi sparita, e infatti la fascia hrm del garmin mi rivela un'equilibrio sinistro destra quasi eguale, con una leggera tendenza verso la sinistra, ma di qualche decimo solamente.
Nulla rispetto a quando la pubalgia era in fase acuta, ove arrivavo anche a 52.5 verso sinistra.
Con le noene, vedo ero quasi 51% sul destro!!!!!!
Infatti oggi ho la gamba destra piena di acido lattico, possibile un tale ricentramento????
Ebbene si, probabilmente avevo bisogno di un periodo di adattamento, non certo di correrci delle ripetute massimali sul k per di più!
Non avrei mai pensato però una cosa del genere, ora ho imparato anche questa lezione........
Aggiungiamo che era il critico fisico del mio bioritmo, e siamo così convinto che gli astri si sono allineati per non farmi fare le ripetute come volevo...uah uah uah!!!!!!!
Ridiamoci su va la e andiamo a letti sereni, notte a tutti e buon corse
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Condizione fisica,
contratture,
crederci,
ripetute_1k
domenica 8 gennaio 2017
Ad ogni allenamento e gara la sua scarpa!!!!!
Eh si in questo ultimo anno ne ho cambiate di scarpe, pur non correndo molti k e non facendo molte gare.
Negli anni ho cambiato le scarpe sempre quando erano consumate, o meglio dire distrutte, inutilizzabili.
Nei primi anni usavo una scarpa unica per tutto, perchè per me la scarpa era solo un mezzo come un altro, quello che contava era l'atleta e la sua stoffa.
Sono ancora convinto di questo, non si diventa un fuoriclasse grazie alle scarpe.
Ripetute e altro? una mania per i fuori di testa, sono passati vent'anni e ......direi che sono un pò cambiato!
Ricordate la prima foto del blog?, era della superpippo 2010 penso, in cui avevo il completino nero, indossa le mizuno wave maverick, scarpa da asfalto puro e con quasi 1500k!!!! le ho buttate quando si sono crepate, pensate quanto le ho utilizzate?????
Negli anni, "maturando", ovvero man mano che la corsa diventava sempre più un elemento centrale del mio sentire, ho cercato gli strumenti adeguati per renderla sempre più piacevole, ovvero "calzante".
Quindi sono passato ad avere le scarpe da trail, da asfalto, divise tra quelle da gara ovvero poco protettive, e quelle protettive.
Sono stato sempre un maniaco della protezione e l'ho messa davanti a tutto.
Per il trail ho ben quattro tipi di scarpe, come potete vedere nella pagina scarpe.
Quelle morbidose per le salite e discese medie ma ben corribili, quelle aggressive per salita e discese nervose, le medesime in versione goretex per i freddi invernali e il fango, quelle da solo salita ripida ovvero i vertical.
Per l'asfalto o la corsa in piano ne ho due tipi, per corse veloci e da gara, e per corse "turistiche".
Ogni scarpa ha una sua caratteristica peculiare che la rende ideale per quel tipo di corsa che si andrà a fare.
Una unica scarpa potrebbe fare lo stesso?
Direi proprio di no.
Se parliamo di flessibilità, stabilità, sensibilità, ammortizzazione, grip, altezza dal terreno, sono tutti elementi peculiari di ogni scarpa, che in base al terreno da percorrere, esaltano e ottimizzano il gesto della corsa.
Se penso alle Saucony kinvara tr trail, sono insuperabili nei vertical, come avere un calzetto, sensibilità massima in salita e corpo unico con il piede.
Non chiedete però a queste scarpe di scendere in discesa poco ripida e lenta, causeranno seri problemi!
Le Dynafit, in salita verticale fanno il loro sporco lavoro, ma non come le Saucony, un altro pianeta, se però dovete fare discesa cattiva, impervia, rocciosa e veloce, non potete chiedere di meglio.
Le Raven boost sono peccaminose in salita e discesa verticale, ma se c'è un percorso poco instabile con molti sali scendi di media pendenza, loro vi faranno volare!
Altro fattore, ogni scarpa fa utilizzare fasce muscolari e sollecita le articolazioni in modo differente, questo diviene un elemento importantissimo per evitare infortuni.
Se ogni giorno si cicla tra tipo di allenamento, terreno, e dunque scarpe, la probabilità di stare lontano da infortuni è maggiore.
Parlo di probabilità e di maggiore probabilità perchè, come potete vedere nel mio caso, è comunque nato un problema al pube.
Ma ritengo che se non avessi adottato questa tecnica, sarebbe comparso prima.
Poi ognuno di noi è diverso e unico, come proviene da una storia unica.
Uno potrebbe correre sempre con un tipo di scarpa e non farsi mai male, ma la probabilità che ciò accada non è elevata!
Questo post è dunque un consiglio a tutti nel dedicare scarpe a determinati allenamenti e gare, se può sembrare costoso, bè si non si può dire che non lo sia, ma in realtà se si usa le scarpe ciclando, queste durano moltissimo e alla fine il costo è identico nell'acquistare una singola scarpa e attendere che si finisca, con però tutte le conseguenze del caso.
La boston boost le ho da novembre 2014 e sono ancora in ottime condizioni.
Se però mi si recrimina il fatto che il materiale dell'intersuola diventa vecchio e non risponde a dovere, su questo non posso negare che ci sia una parte di verità.
Ognuno è più o meno sensibile a questo fattore, io molto poco, forse perchè non sono di un certo livello, anzi sicuramente.
Guardo di più all'economia in termini di durata e prevenzione infortuni, cercando però il massimo rendimento da ogni scarpa.
Qualche mese fa ho preso scontate a 60 euro un altro paio di adizero boston boost, offerta irrinunciabile, tg 45 1/3, un pò più comoda dell'attuale che è un 44, le ho provate a confronto con le vecchie, una su un piede e una sull'altra, non ho trovato grandi differenze, devo essere sincero mi sembravano identiche.
Ad ognuno le sue riflessioni in merito e spero vi sia stato utile, almeno far notare questo aspetto.
Negli anni ho cambiato le scarpe sempre quando erano consumate, o meglio dire distrutte, inutilizzabili.
Nei primi anni usavo una scarpa unica per tutto, perchè per me la scarpa era solo un mezzo come un altro, quello che contava era l'atleta e la sua stoffa.
Sono ancora convinto di questo, non si diventa un fuoriclasse grazie alle scarpe.
Ripetute e altro? una mania per i fuori di testa, sono passati vent'anni e ......direi che sono un pò cambiato!
Ricordate la prima foto del blog?, era della superpippo 2010 penso, in cui avevo il completino nero, indossa le mizuno wave maverick, scarpa da asfalto puro e con quasi 1500k!!!! le ho buttate quando si sono crepate, pensate quanto le ho utilizzate?????
Negli anni, "maturando", ovvero man mano che la corsa diventava sempre più un elemento centrale del mio sentire, ho cercato gli strumenti adeguati per renderla sempre più piacevole, ovvero "calzante".
Quindi sono passato ad avere le scarpe da trail, da asfalto, divise tra quelle da gara ovvero poco protettive, e quelle protettive.
Sono stato sempre un maniaco della protezione e l'ho messa davanti a tutto.
Per il trail ho ben quattro tipi di scarpe, come potete vedere nella pagina scarpe.
Quelle morbidose per le salite e discese medie ma ben corribili, quelle aggressive per salita e discese nervose, le medesime in versione goretex per i freddi invernali e il fango, quelle da solo salita ripida ovvero i vertical.
Per l'asfalto o la corsa in piano ne ho due tipi, per corse veloci e da gara, e per corse "turistiche".
Ogni scarpa ha una sua caratteristica peculiare che la rende ideale per quel tipo di corsa che si andrà a fare.
Una unica scarpa potrebbe fare lo stesso?
Direi proprio di no.
Se parliamo di flessibilità, stabilità, sensibilità, ammortizzazione, grip, altezza dal terreno, sono tutti elementi peculiari di ogni scarpa, che in base al terreno da percorrere, esaltano e ottimizzano il gesto della corsa.
Se penso alle Saucony kinvara tr trail, sono insuperabili nei vertical, come avere un calzetto, sensibilità massima in salita e corpo unico con il piede.
Non chiedete però a queste scarpe di scendere in discesa poco ripida e lenta, causeranno seri problemi!
Le Dynafit, in salita verticale fanno il loro sporco lavoro, ma non come le Saucony, un altro pianeta, se però dovete fare discesa cattiva, impervia, rocciosa e veloce, non potete chiedere di meglio.
Le Raven boost sono peccaminose in salita e discesa verticale, ma se c'è un percorso poco instabile con molti sali scendi di media pendenza, loro vi faranno volare!
Altro fattore, ogni scarpa fa utilizzare fasce muscolari e sollecita le articolazioni in modo differente, questo diviene un elemento importantissimo per evitare infortuni.
Se ogni giorno si cicla tra tipo di allenamento, terreno, e dunque scarpe, la probabilità di stare lontano da infortuni è maggiore.
Parlo di probabilità e di maggiore probabilità perchè, come potete vedere nel mio caso, è comunque nato un problema al pube.
Ma ritengo che se non avessi adottato questa tecnica, sarebbe comparso prima.
Poi ognuno di noi è diverso e unico, come proviene da una storia unica.
Uno potrebbe correre sempre con un tipo di scarpa e non farsi mai male, ma la probabilità che ciò accada non è elevata!
Questo post è dunque un consiglio a tutti nel dedicare scarpe a determinati allenamenti e gare, se può sembrare costoso, bè si non si può dire che non lo sia, ma in realtà se si usa le scarpe ciclando, queste durano moltissimo e alla fine il costo è identico nell'acquistare una singola scarpa e attendere che si finisca, con però tutte le conseguenze del caso.
La boston boost le ho da novembre 2014 e sono ancora in ottime condizioni.
Se però mi si recrimina il fatto che il materiale dell'intersuola diventa vecchio e non risponde a dovere, su questo non posso negare che ci sia una parte di verità.
Ognuno è più o meno sensibile a questo fattore, io molto poco, forse perchè non sono di un certo livello, anzi sicuramente.
Guardo di più all'economia in termini di durata e prevenzione infortuni, cercando però il massimo rendimento da ogni scarpa.
Qualche mese fa ho preso scontate a 60 euro un altro paio di adizero boston boost, offerta irrinunciabile, tg 45 1/3, un pò più comoda dell'attuale che è un 44, le ho provate a confronto con le vecchie, una su un piede e una sull'altra, non ho trovato grandi differenze, devo essere sincero mi sembravano identiche.
Ad ognuno le sue riflessioni in merito e spero vi sia stato utile, almeno far notare questo aspetto.
sabato 7 gennaio 2017
Certificato ok, si gareggia ancora!!!!
Finalmente ho fatto l'ecodoppler e fortunatamente non è risultato nulla di anomalo.
Dico per fortuna perchè a 48 anni non si sa mai cosa può saltare fuori.
Quindi il certificato è andato e non sapete quanto sono contento.
Quest'anno la mira sarà rivolta a gare cautelative, 10k e 20k sul trail non di più, e chiaramente i vertical della zona tipo maistrack.
Insomma un pò le solite gare, a cui toglierò le mezze in piano.
Non se ne parla, almeno fino che non sparirà, se sparirà, il problema al pube.
Attualmente, come detto più volte, la problematica è sotto controllo, con continua e pedissequa azione fatta di foam roller, pallina trigger e ferri vari, tengo decontratta e sciolta la zona.
Sento che gli allenamenti intervallati, le ripetute, non danno fastidio come gli allenamenti in cui non ci sono variazioni.
In effetti se ci si pensa, una falcata costante per molti k, va a stressare sempre gli stessi comparti articolari e muscolari.
Se la devo fare, cerco di variare almeno con la cadenza.
Dunque che un buon anno di corse e gare sia, per me e per tutti voi.
Dico per fortuna perchè a 48 anni non si sa mai cosa può saltare fuori.
Quindi il certificato è andato e non sapete quanto sono contento.
Quest'anno la mira sarà rivolta a gare cautelative, 10k e 20k sul trail non di più, e chiaramente i vertical della zona tipo maistrack.
Insomma un pò le solite gare, a cui toglierò le mezze in piano.
Non se ne parla, almeno fino che non sparirà, se sparirà, il problema al pube.
Attualmente, come detto più volte, la problematica è sotto controllo, con continua e pedissequa azione fatta di foam roller, pallina trigger e ferri vari, tengo decontratta e sciolta la zona.
Sento che gli allenamenti intervallati, le ripetute, non danno fastidio come gli allenamenti in cui non ci sono variazioni.
In effetti se ci si pensa, una falcata costante per molti k, va a stressare sempre gli stessi comparti articolari e muscolari.
Se la devo fare, cerco di variare almeno con la cadenza.
Dunque che un buon anno di corse e gare sia, per me e per tutti voi.
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